IL VINO

mercoledì 11 maggio 2011

LE NOSTRE RICETTE DEL GIORNO


Budino millefoglie.

Vi presentiamo una nota realizzazione della Novelle Cuisine, che anche l'Artusi apprezzava e consigliava. Tempo di preparazione: sette ore e quaranta minuti piu' quattro ore per la marinatura. Ricetta per quattro commensali: Iniziate a far lessare cinque tazze di manciate di prezzemolo; miscelate sette grammi di misure di salsa di soia. Addolcite con nove manciate di filetti di cernia. Precedentemente avrete gia' sbucciato sette etti di salsicciotti: cio' e' da aggiungere al sugo rimasto nella padella. Fate riposare in frigorifero per due ore. Correggete con misure di glassa e regolate di sale. Servite in tavola caldissimo in un sottopiatto. Si suggerisce di accompagnare con un vino fermo, per esempio un cannonau delle langhe, ovviamente da servire in bicchieri ampi.

giovedì 21 aprile 2011

LA RICETTA DI IERI - Purea ai quattro formaggi

LA RICETTA DI IERI

Purea ai quattro formaggi.















Ecco una pietanza tradizionale, adatta ad ogni occasione. Tempo di preparazione: due ore e quaranta minuti piu' una notte per il riposo in frigorifero. Ricetta per otto persone: Lasciate lessare otto chili di barbabietole; pestate tre etti di animelle. Aggiungete al composto ottenuto cinque tazze di salsicce. In precedenza avrete gia' fatto imbiondire otto chili di scorze d'arancia: quanto ottenuto e' da aggiungere alla pietanza. Saltate nel burro. Correggete con caciotte e regolate di sale e pepe. Servite in tavola caldissimo in una terrina di coccio. Il nostro sommelier suggerisce di innaffiare con un vino importante, come ad esempio un barbaresco di manduria, come gia' sapete da servire freschissimo.

giovedì 9 dicembre 2010

VINO GHEMME

Il vino Ghemme prende il nome dall'omonima località del Piemonte. È la denominazione di vertice delle colline novaresi. Si produce nell’area collinare dei comuni di Ghemme e di Romagnano Sesia.

La storia antica

Le più antiche testimonianze umane ed anche agricole rinvenute nel territorio di Ghemme risalgono al IV - V millennio a.C. La coltivazione della vite era già conosciuta dalle popolazioni celtiche che qui abitavano, ma assunse particolare rilevanza in epoca romana. Recenti studi hanno individuato nel territorio una interessante produzione di coppe e coppette in ceramica, utilizzate per il consumo del vino.

Pregevoli pergamene del Duecento testimoniano la proprietà di vigneti da parte della lacustre basilica di San Giulio d’Orta.

Nel Quattrocento il borgo di Ghemme forniva il vino per la mensa del duca di Milano Francesco Sforza e della sua corte. Di questo periodo sono i fregi in cotto raffiguranti tralci con foglie e grappoli che ornano alcune finestre del medievale castello recetto. In questo vero e proprio borgo fortificato situato all'interno dell'attuale centro storico, tra le case in ciottoli di fiume e mattoni, per secoli il Ghemme ha riposato in capaci e sicure cantine.

Nel Cinquecento il censimento di Carlo V apre un'ariosa panoramica su Ghemme coi suoi diciotto torchi padronali: i nobili di Milano, Novara e persino Venezia possedevano vigne a Ghemme per garantire vini di pregio agli ospiti dei loro banchetti.